SFORMATINI TRICOLORE
cercando il senso di appartenenza
Ieri è stata la festa per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
Lo scrivo e già mi occorre una pausa per pensare.
Cosa mi ha smosso alla fine questa celebrazione?
Un gran rodimento interiore nel vedere l'intera classe politica applaudire la retorica e cantare l'inno con ostentata fierezza.
Un giramento di cabasisi nel constatare con quale presidente del consiglio siamo arrivati a questa ricorrenza.
Un fastidio interiore nel
non sentire un senso di appertenenza, un barlume di patriottismo, un benchè minimo moto di fierezza...
Non sono cresciuta con il senso della patria, forse perchè l'aveva già fatta qualcun altro, e ancora adesso mi chiedo cosa rappresenti per me il tricolore.
Ma quando vedo un ragazzo indiano al semaforo in piedi sotto la pioggia per ore a vendere bandiere mi confondo ancora di più.
Per qualcuno (che sta peggio) significa
speranza. Per altri
democrazia.
Ma per noi che ci siamo dentro??
Perchè dobbiamo sempre pensare a chi sta peggio per valutare ciò che abbiamo? Questo non ci fa crescere.
Nel pomeriggio seguo la presentazione di un libro:
Donne del Risorgimento, tenuta dall' autrice nelle vesti di gradevolissima oratrice.
Lì -nella storia- trovo fermento di ideali, volontà di appartenenza, sprezzo della paura e tenacia nel perseguire un credo
fino alla morte.
In una ricorrenza che non si può non festeggiare faccio pace con questa festa pensando con immenso rispetto a chi ha sacrificato tutto, anche la vita, per quella bandiera che ostentiamo più per goliardìa che per senso di patria.
Uffici pubblici (l'impiegato col pizzetto dipinto a tricolore, manco ai mondiali lo avremmo visto) e identità private (supermercati, negozi) ostentano spillette e coccarde.
Sul mio balcone sventola il tricolore.
E forse anche il mio piatto, preparato per una cena tra amici, rappresenta uno sforzo da parte mia nel cercare questo spirito di appartenenza. Un po' goliardico, forse. Ma giuro che ci ho provato.
Ingredienti per 6 cocottine:
1 cestino di cavoletti
1 terrina grande di spinaci al netto
mezza cipolla
3 uova
3 cucchiai di besciamella soda
2 etti di mortadella
una generosa grattata di parmigiano o pecorino
Olio evo, sale, pepe qb
formaggio filante e pomodori secchi per il top
-Lessare le verdure in acqua salata e poi passarle al mixer per ridurle in purea.
-Fare soffriggere la mezza cipolla in olio evo fino a doratura e poi aggiungervi la purea di verdura e farla saltare in modo che perda più possibile umidità.
-Aggiungere al composto due cucchiai di besciamella e fare raffreddare.
-Intanto passare al mixer la mortadella con un tuorlo e un cucchiaio di besciamella.
-Quando il composto di verdure è freddo aggiungere anche lì due tuorli e amalgamare bene.
-Montare gli albumi a neve e aggiungerne l'equivalente dei 2/3 alle verdure e il restante 1/3 alla mortadella, mescolando dall'alto verso il basso per non smontarli.
-Prendere poi i pirottini e con un cucchiaio fare uno strato di composto verde, poi uno di mortadella e poi un altro verde.
-Mettere le cocotte in una teglia, riempirla d'acqua affinchè i 2/3 dei pirottini ne siano immersi e infornare a 180° per 30 minuti o finché si sarà formata una bella crosticina.
-Estrarre dal forno, aggiunfere formaggio e pomodorini e rinfornare per altri 5 minuti, giusto perchè si fonda il formaggio senza bruciacchiarsi.
-Sfornare dopo 5 minuti di stazionamento a forno spendo (pura precauzione), fare intiepidire un po' e servire.
-Noi le abbiamo mangiate riscaldate poi nel forno con coperchietto sopra e non avevano perso nulla dell'ariosa sofficità. Ottime: da rifare!
Con questa ricetta partecipo al contest
Una Ricetta Lunga 150 anni di
Cuoca a Tempo Perso.