________________________________ non cucino, gioco: something about me ________________________________

martedì 31 maggio 2011

UN GRAZIE E UN SALUTO
en passant...

Non son morta...
Mi spiace per l' assenza dal mio e dai volstri blog, ma non siete fuori dai miei pensieri :)
Solo che in questo periodo va così... inutile forzare la mano se si è a corto di ispirazione...
Ci tenevo però a lasciare un saluto a chi si trovasse a passare di qua.
Ho letto che in questo periodo molti hanno dei problemi con blogger, tral'altro...

Vorrei però ringraziare tanto la Titti de Il Blog della Titti per avermi premiato nel suo contest Un goloso souvenir a cui avevo parteciapato con questo post. Sono in tremendissimo ritardo e me ne scuso.

La sorpresa recapitata è stata una deliziosa torta sacher proveniente direttamente dall'Hotel Sacher di Vienna. Lei non sa come io l'adori e quante volte mi sia seduta a quei tavolini (ma anche a quelli dell'Hotel Sacher di Salzburg) per gustarla con la panna in tutta la sua originalità...
Per me è stato un viaggio nel viaggio e nella memoria del sapore.
E solo per questo la devo ringraziare. Se poi aggiungiamo che la confezione era bellisima e la scatoletta di legno che la conteneva, una vera delizia...
Grazie Titti, tanto anche da parte dell'hommo che ha fatto gli occhioni quando l'ha vista... :)
Ecco la tua delizia.





Un abbraccione a e tutti e a presto.
Ho in mente un bel post e non vedo l'ora mi torni l'ispirazione per poterlo condivider con voi... :***


mercoledì 13 aprile 2011

FORMAGGETTE IN RASPI DI SAMBUCO
con marmellata di sambuco, miele di sula e grani di senape


















(cliccare sull'immagine per ingrandire :)

Eccolo qui il mio ultimo esperimentooo!!!
Ma quanto mi diverto??? :D
Ci avevo già provato, ma avevo solo dato vita a una strana coltura di muffe multicolori.
Stavolta no...
Ho avvolto le formaggette una per una nella carta-frigo dopo averle cosparse dei resti del sambuco usato per la marmellata e le ho lasciate in frigo due settimane.
Il sambuco giaceva in freezer in attesa che mi tornasse la voglia di metterci mano, dopo la prima e ultima esperienza avuta l'estate scorsa...
Ricordando il grandissimo potere colorante di questa impestata bacca, avevo subito pensato a usarne gli scarti per colorare qualcosa.
Son davvero soddisfatta delle sfumature che han preso le mie formaggette e non potevo non creare loro una tavola tutta nelle stesse nuances.
E come non proporla ad Ambra per il suo contest Mise en Place? :)
Lascio la ricetta della marmellata che trovo si accompagni molto bene a formaggi freschi o semistagionati.

Ingredienti:
700 gr di sambuco pulito
250 gr di miele di sula (o a piacere)
3 cucchiai di grani di senape

-Fare cuocere il sambuco a fiamma moderata finchè non si sarà un po' sfatto.
-Filtrare il succo (io lo avevo poi usato per le gelatine con l'agar).
-Passare le bacche cotte al passalegumi, mettere da parte i resti in un contenitore e raccogliere la polpa in una pentola.
-Aggiungere poi nella pentola il miele e cuocere facendo consumare fino a raggiungere la consistenza desiderata.
-Aggiungere infine i grani di senape cassonati e fare cuocere altri 10 minuti.
-Invasettare in barattoli sterilizzati (magari piccoli, max da 250 g: son più carini e versatili) chiuderli e capovolgerli. Il sottovuoto si formerà da solo.
-Fare riposare un paio di mesetti e poi servirla con formaggi semistagionati o freschi oppure semplicemente spalmata sul pane a colazione.

giovedì 7 aprile 2011

FROLLA AL BURRO DI CAPRA
con carciofi alla scalogno


















A chi piace il sapore del formaggio di capra?
Non a tutti, lo so.
A me molto. Certo... che sia però ben calibrato e non troppo invadente.
Quando ho visto il burro di capra ho subito pensato a un croccante guscio di frolla dal gusto deciso, ma delicato, pronto a ospitare dei dolci carciofi.
La sequenza dei gusti è stata una perfetta combinazione di contraddizione e armonia.
Difficile spiegare, ma la frolla riesce ad essere delicata e saporita al tempo stesso e i carciofi dolci, ma con la personalità dello scalogno. Nessun sapore sovrasta l'altro.
Un bel connubio.

Pippotto su burro di capra: inutile dire che è particolarmete indicato per chi soffre di intolleranza al latte vaccino, tuttavia il lattosio c'è quindi la tolleranza dipende un po' dal grado di insofferenza ad esso.
Il sapore è innegabilmente quello, quindi a chi non piace difficilmente lo sostituirà con il solito burro.
Inoltre non è assolutamente più "magro" del burro di mucca, anzi... forse ha addirittura qualche caloria in più.
Nonostante ami i contrasti non lo vedo molto bene per farne dei biscotti. O meglio... bisognerebbe sperimentare un po' per trovare il giusto grado armonico. Lo troverei fantastico però per dei sablè salati, semplici semplici magari con pepe nero e rosmarino.


Ingredienti:
6 carciofi
1 tazza da tè di besciamella soda delicata
una generosa grattata di parmigiano
150 gr di prosciutto
2 uova
2 scalogni
olio evo, sale, pepe qb

per la frolla:
200 gr di farina 00
50 gr di farina integrale
125 gr di burro di capra
4 pizzichi di sale
1 cucchiaio di zucchero
2 uova
1 spolverata di pan grattato

-Preparare la frolla come di consueto: io passo al mixer tutti gli ingredienti freddi tranne le uova, li verso in un terrina, separo bene i bricioloni e poi aggiungo l'uovo impastando velocemente.
-Metterla nella pellicola e lasciarla riposare in frigo almeno mezz'ora.
-Intanto mondare i carciofi e afettarli finemente.
-Soffriggere lo scalogno, unirvi i carciofi, aggiustare di sale e farli stufare. A cottura ultimata togliere il coperchio e fare asciugare bene i liquidi rimasti a fiamma viva. Tenere da parte e fare raffreddare.
-Preparare la besciamella, ma meglio se sia delicata per lasciare tutta la dolcezza ai carciofi.
-Separare tuorli e albumi.
-Unire nel mixer carciofi, prosciutto, tuorli, parmigiano, pepe e sale e frullarli finemente.
-Stendere intano la frolla: l'operazione non è facilissima perchè il burro di capra si comporta in modo diverso. Lega meno gli ingredienti, ha una untuosità tutta sua e tende a sciogliersi in fretta.
Consiglio velocità e tanta farina su spianatoia e mattarello.
-Stendere infine la frolla spessa circa mezzo cm in uno stampo a cerniera, bucherellare il fondo e spolverare di pan grattato in modo che assorba la residue umidità della farcia.
-Montare a neve gli albumi, unirli con delicatezza al composto di carciofi e disporli nella frolla livellando l'impasto.
-Infornare in forno preriscaldato a 180° per circa un'ora o fino a quando la farcia tenderà a gonfiarsi e formare una bella crosticina.
-Servire tiepida.

giovedì 31 marzo 2011

RAMEN CON SEITAN
e piccola riflessione






















Un piccolo omaggio al Giappone.
Tardivo forse, ma sentito.
E che quel che sta succedendo sia un monito che ci faccia riflettere sul nucleare.
Come abbiamo visto non è la gestione degli impianti -ora più sicuri- che è preoccupante, ma la gestione dell'imprevisto.
E le conseguenze di un imprevisto come questo non valgono la pena.
Interroghiamoci se "questa è la strada giusta per assicurarci un futuro".

Ingredienti per due persone:
150/200 gr di seitan
1 scalogno o una cipollina
2 cucchiai di salsa di soja
1 o 2 bicchieri d'acqua

per il ramen:
200 gr di noodles
400/500 ml di acqua
2 cucchiai di salsa di soja
1 pezzo di zenzero
1 cucchiaino di malto d'orzo
una macinata di pepe bianco

per il top:
qualche foglia di spinaci o di costine
mezzo porro
1 uovo
1 foglio di alga nori
1 narutomaki (io non l'ho trovato e mi sono arrangiata con del surimi, del prosciutto cotto e un cucchiaio di concentrato di pomodoro)

-Fare stufare il seitan facendolo prima arrosticchiare su un lettino di scalogno e poi far continuare la cottura con la salsa di soja e l'acqua per circa 30/40 minuti. Fare poi raffreddare e tagliare a fette abbastanza spesse.
-Intanto sbollentare gli spinaci o le costine. Una volta freddi strizzarli e tagliarli in modo regolare.
-Sodare un uovo.
-Tagliare il porro a filini sottili.
-Se trovate il narutomaki meglio. Sennò io ho provveduto così: ho srotolato tre surimi e li ho sovrapposti, ho poi tritato finemente del prosciutto cotto con un cucchiaio di concentrato di pomodoro, l'ho steso sul surimi, l'ho riarrotolato stretto fermandolo con della pellicola e l'ho messo in frigo per un'oretta.
-Ora fare bollire l'acqua, aggiungere lo zenzero, la soja, il malto, il pepe e infine i noodles.
-Una volta cotti versare il contenuto in due ciotole, compreso il brodo.
-Disporre poi sopra le fette di seitan, un foglio di alga nori, gli spinaci, mezzo uovo, il narutomaki (o quel che l'è) tagliato a "fetta di salame" e il porro a filini.
-Gustare con bacchette e tassativo risucchio (pare sia molto cool :)

lunedì 21 marzo 2011

HABEMUS AGAR...!
Bocconi di gelatina di succo di sambuco con crema di composta di fragola

























Ho sempre promesso che una volta terminata l'esigua scorta di fogli di colla di pesce avrei utilizzato l'agar-agar.
Chissà perchè questa polverina mi ha già stregata...
Sarà che la uso col misurino, ma mi sembra davvero di essere un chimico semi-sano alle prese con qualche esperimento dall'esito incerto, infiammato dal sacro fuoco della creazione!
E poi non so... l'ho usata senza remore, mentre la colla di pesce l'ho sempre solo adoperata in preparazioni dove non potevo davvero farne a meno.
Il fatto di utilizzare un addensante vegetale mi fa stare a cuor leggero. Non che sia vegetariana, ma forse la componente principe della colla di pesce, a pensarci, un po' di impressione la fa... soprattutto se la associo a una gelatina di frutta da "ciucciare" allegramente...

Sono ai primi tentativi quindi vi prego di non giudicare la banalità della ricetta, ma di considerarla una specie di tabella, se vogliamo...
Infatti, nei miei primi esperimenti eseguiti, ho constatato che volendo raggiungere una densità da dessert, quindi cremosa, basterà un rapporto di 1 grammo per ogni etto di sostanza da addensare.
Se invece vogliamo una consistenza più gelatinosa si può tranquillamente raddoppiare.
Se desideriamo una consistenza tipo gelatina di frutta aumentare a piacere.
Tuttavia non è così semplice perchè dipende molto dall'acidità dell'ingrediente di partenza, dalla pectina in esso già contenuta e dal fatto che sia "polposo" o liquido...
Il bello di questo processo, però, è che è retroattivo: se una volta solidificato l'alimento non siamo soddisfatti della consistenza, possiamo riscaldarlo nuovamente e aggiugere agar o liquido. Certo... possiamo farlo anche con la colla di pesce, ma la praticità della polvere dosabile con un misurino non ha paragone...
Ecco quindi cosa starà all'embrione di tanti dolci che dire light è dire poco e che -so già!- mi accompagneranno tutta questa estate che verrà! :D
Questi bocconi in particolare sono perfetti per "sciacquarsi" la bocca preparandola per un dessert.

Con questa preparazione partecipo al contest di Kia di superilmestolo: Agar Agar pensaci tu!!!

Ingredienti per la gelatina di sambuco:
500 ml di succo di sambuco (l'ho estratto a caldo preparando una composta con le bacche)
zucchero a piacere (io 4 cucchiai)
10 gr di agar-agar

-Scaldare il liquido fino ad ebollizione e zuccherarlo girando bene.
-Aggiungere l'agar a pioggia (se si desidera farlo sciogliere prima in poca acqua lasciandolo riposare un paio di minuti) e mescolare energicamente per 2 o 3 minuti.
-Mettere negli stampini desiderati e poi, una volta raffreddato, riporre in frigo per un paio d'ore.
Con questa dose di 2 gr x 100 gr raggiungeremo una consistenza molto compatta.

Ingredienti per la crema di composta di fragole:
300 g di fragole
2 cucchiai di zucchero
una spruzzata di limone
3 gr di agar-agar

-Mondare le fragole e tagliarle, tagliarle a pezzi, aggiungervi il limone e lo zucchero e mettere sul fuoco a fiamma bassa.
-Una volta che tenderanno a disfarsi, frullarle a caldo.
-Aggiungere l'agar a pioggia, mescolare energicamente per 2 o 3 minuti e togliere dal fuoco.
-Fare raffreddare e poi riporre in frigo.
Con questa dose di 1 gr x 100 gr raggiungeremo una consistenza cremosa.

Altri esperimenti... in corso d'opera! ;)


venerdì 18 marzo 2011

SFORMATINI TRICOLORE
cercando il senso di appartenenza




















Ieri è stata la festa per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
Lo scrivo e già mi occorre una pausa per pensare.
Cosa mi ha smosso alla fine questa celebrazione?
Un gran rodimento interiore nel vedere l'intera classe politica applaudire la retorica e cantare l'inno con ostentata fierezza.
Un giramento di cabasisi nel constatare con quale presidente del consiglio siamo arrivati a questa ricorrenza.
Un fastidio interiore nel non sentire un senso di appertenenza, un barlume di patriottismo, un benchè minimo moto di fierezza...
Non sono cresciuta con il senso della patria, forse perchè l'aveva già fatta qualcun altro, e ancora adesso mi chiedo cosa rappresenti per me il tricolore.
Ma quando vedo un ragazzo indiano al semaforo in piedi sotto la pioggia per ore a vendere bandiere mi confondo ancora di più.
Per qualcuno (che sta peggio) significa speranza. Per altri democrazia.
Ma per noi che ci siamo dentro??
Perchè dobbiamo sempre pensare a chi sta peggio per valutare ciò che abbiamo? Questo non ci fa crescere.

Nel pomeriggio seguo la presentazione di un libro: Donne del Risorgimento, tenuta dall' autrice nelle vesti di gradevolissima oratrice.
Lì -nella storia- trovo fermento di ideali, volontà di appartenenza, sprezzo della paura e tenacia nel perseguire un credo fino alla morte.
In una ricorrenza che non si può non festeggiare faccio pace con questa festa pensando con immenso rispetto a chi ha sacrificato tutto, anche la vita, per quella bandiera che ostentiamo più per goliardìa che per senso di patria.

Uffici pubblici (l'impiegato col pizzetto dipinto a tricolore, manco ai mondiali lo avremmo visto) e identità private (supermercati, negozi) ostentano spillette e coccarde.
Sul mio balcone sventola il tricolore.
E forse anche il mio piatto, preparato per una cena tra amici, rappresenta uno sforzo da parte mia nel cercare questo spirito di appartenenza. Un po' goliardico, forse. Ma giuro che ci ho provato.

Ingredienti per 6 cocottine:
1 cestino di cavoletti
1 terrina grande di spinaci al netto
mezza cipolla
3 uova
3 cucchiai di besciamella soda
2 etti di mortadella
una generosa grattata di parmigiano o pecorino
Olio evo, sale, pepe qb
formaggio filante e pomodori secchi per il top

-Lessare le verdure in acqua salata e poi passarle al mixer per ridurle in purea.
-Fare soffriggere la mezza cipolla in olio evo fino a doratura e poi aggiungervi la purea di verdura e farla saltare in modo che perda più possibile umidità.
-Aggiungere al composto due cucchiai di besciamella e fare raffreddare.
-Intanto passare al mixer la mortadella con un tuorlo e un cucchiaio di besciamella.
-Quando il composto di verdure è freddo aggiungere anche lì due tuorli e amalgamare bene.
-Montare gli albumi a neve e aggiungerne l'equivalente dei 2/3 alle verdure e il restante 1/3 alla mortadella, mescolando dall'alto verso il basso per non smontarli.
-Prendere poi i pirottini e con un cucchiaio fare uno strato di composto verde, poi uno di mortadella e poi un altro verde.
-Mettere le cocotte in una teglia, riempirla d'acqua affinchè i 2/3 dei pirottini ne siano immersi e infornare a 180° per 30 minuti o finché si sarà formata una bella crosticina.
-Estrarre dal forno, aggiunfere formaggio e pomodorini e rinfornare per altri 5 minuti, giusto perchè si fonda il formaggio senza bruciacchiarsi.
-Sfornare dopo 5 minuti di stazionamento a forno spendo (pura precauzione), fare intiepidire un po' e servire.
-Noi le abbiamo mangiate riscaldate poi nel forno con coperchietto sopra e non avevano perso nulla dell'ariosa sofficità. Ottime: da rifare!

Con questa ricetta partecipo al contest Una Ricetta Lunga 150 anni di Cuoca a Tempo Perso.

lunedì 14 marzo 2011

UNA PASTA AL FORNO SPECIALE
fatta perBene...























Confesso che ne sapevo davvero poco sull' endometriosi.
Non posso che ringraziare Sonia (anche per le delucidazioni via mail :) per aver posto l'accento su un problema così comune eppure non così chiaro ai molti.
Come sempre l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale quando si è affetti da una qualche patologia.
Chi lo è da endometriosi trae beneficio da alimenti come pasta, riso, cereali integrali, verdure, pesce azzurro, olio evo, noci.
Da evitare, invece, sono gli alimenti che possono incrementare le infiammazioni come i latticini, le carni rosse, la caffeina, l'alcol, il burro, i grassi insaturi e altri ancora che potete leggere sull'Intro del Contest perBene di Oggi Pane e Salame, domani...
Trovo confortante sapere che piccole attenzioni nutrizionali possano fare la differenza ed è per questo che partecipo molto volentieri a questo progetto di divulgazione di cui mi faccio tassello.
Maggiori delucidazioni in merito le troverete presso ILLA for People e A.P.E. Onlus, partners dell'inziativa.

La mia scelta degli ingredienti è caduta sulla volontà di creare un piatto unico, anche gradevole all'occhio (chi deve limitarsi a tavola, secondo me, deve essere doppiamente premiato con pietanze che, oltre che buone e preparate con cura, siano anche gradevoli alla vista!).
I carboidrati sono dati dalla pasta, le fibre da abbondanti verdure e le proteine dalla frutta secca e dalle uova, creando così un piatto equilibrato e completo.
A noi è piaciuta tantissimo! Delicata, ma gustosa. E con un perfetto equilibrio tra tutti i sapori presenti. L'hommo si è rivelato entusiasta e ha dichiarato di averla mangiata più volentieri di un piatto di lasagne, che detto da lui... °_°
Ecco la ricetta :)

Ingredienti per uno stampo da plum-cake:
250/300 gr di ziti
4 carciofi
2 fette spesse di zucca
mezza cipolla
5/6 noci
1 cucchiaio di pinoli
1 spicchio d'aglio
3 uova
3/4 scalogni
1 cucchiaio di miele granulare (o zucchero)
Olio evo, sale, noce moscata, prezzemolo qb

-In una padella profumare un po' d'olio evo con lo spicchio d'aglio. Imbiondirvi la cipolla e mettervi a cuocere i carciofi mondati e affettati sottilmente, aggiungendo verso la fine il prezzemolo. Una volta cotti lasciare raffreddare.
-Intanto stufare la zucca in acqua e sale finchè non accennerà a sfaldarsi. Una volta pronta lasciare raffreddare.
-Cuocere contemporaneamente gli ziti, scolarli e lasciarli raffreddare adagiati per lungo su un vassoio, unti con un po' d'olio.
-Affettare grossolanamente lo scalogno e farlo soffriggere un poco con un pizzico di sale e il miele granulare, ma senza portare a termine la cottura. Lasciare raffreddare.
-Sbattere il primo uovo con un pizzico di sale e unirlo ai carciofi assieme alle noci tritate grossolanamente.
-Sbattere il secondo uovo con un pizzico di sale e aggiungerlo alla zucca con i pinoli e un poco di noce moscata.
-Sbattere il terzo uovo con un pizzico di sale e tenere da parte.
-Procedere tagliando gli ziti tutti uguali, se necessario, e posizionandoli in uno strato sul fondo dello stampo da plum cake rivestito da carta da forno inumidita.
-Aggiungere due cucchiai dell'uovo sbattuto distribuendoli per bene.
-Fare un altro strato di ziti e aggiungere l'uovo come sopra.
-Adagiare poi con cura i carciofi facendo attenzione che aderiscano bene alla parete dello stampo pigiando un po' col cucchiaio.
-Creare un altro strato di ziti al quale verranno uniti gli ultimi due cucchiai di uovo.
-Procedere adagiandovi sopra la zucca che sarà ormai ridotta a crema.
-Infornare sul ripiano basso del forno per 30 minuti in forno preriscaldato a 180°.
-Estrarre, aggiungere sulla superficie lo scalogno caramellato e rinfornare per altri 15 minuti circa o finchè lo scalogno non assumerà un bel colorito dorato.
-Sformare una volta intiepidito e servire.