________________________________ non cucino, gioco: something about me ________________________________

mercoledì 9 giugno 2010

CAKE LIMONE E MALVA
Come ti salvo la voragine - 2

























Era un po' che volevo fare questo dolce... E' quello con cui ho conosciuto il blog di Onde, che ho subito amato per la sua capacità di aprirti un mondo sospeso.
La delicatezza di questo accostamento mi ha affascinata e ho immediatamente pensato di farlo con dei fiori di malva che avevo lì in attesa di una mai arrivata tisana.
Il suo è meraviglioso, di quel bel giallo limone anche sulla superficie... e io mi immaginavo che lo avrei decorato con piccoli e delicati fiorellini color malva fatti con glassa o cioccolato bianco colorati. Tral'altro aveva appena acquistato anche dei canovacci con dei colori in tinta (non proprio apposta, ma diciamo che ci ho pensato!) con cui avevo pensato di fotografarlo. Insomma nella mia testa era tutto aulico e perfetto.
Avevo deciso: quella sera avrei portato a casa della Cricca una frittata fatta di luvertin raccolti da me e questo paradisiaco dolce. Annuncio a Onde che mi accingo a farlo e già lì... trac! La mia esperienza vuole che è meglio agire in discrezione e semmai sbandierare DOPO.
Ma ero entusiasta... ed ecco cosa è successo.
Lei consiglia di lavorare insieme tutti gli ingredienti, ma io non avendo ancora familiarità col mio robot per quando riguarda gli impasti, ho deciso di amalgamare a mano cercando di capire la sequenza ottimale: comincio con burro e zucchero cercando di lavorarlo a pomata, ma già lì qualcosa non è andato, forse lo zucchero era tanto in confronto al burro... non so. Aggiungo le uova una alla volta, ma mi accorgo che non amalagmano alla perfezione. Mi era già capitato, ma si era poi risolto aggiungendo la farina, cosa che infatti ha un po' aggiustato. Inforno a freddo... mai fatto, ma mi incuriosiva vedere se avrei notato dell differenza.
Fatto sta che il forno nemmeno entra a temperatura che sopra comincia a crearsi una striscia scura come se lo zucchero avesse caramellato. Non esiste! Io lo volevo dello stesso giallo! Allora con movimento fulmineo (ma mai abbastanza) apro il forno e sposto il cake sul ripiano sottostante. Lo so, lo so... non si fa MAI, ma meglio floscio che bruciato, ho pensato. Nemmeno a pensarlo che ecco che.... splufff.... il cake sprofonda.
E vabbè... questa me la sono voluta.
Un po' demoralizzata aspetto la fine della cottura pensando a come salvarlo per la serata.
Non era per niente giallo... mi son consolanta pensando che i fiorellini color lavanda avrebbero risaltato meglio su quel marron-cioccolato. Giro il cake tipo budinone e comincio a decorare. Ma pure quelli, non so perchè (mai successo!) non sono venuti. La cioccolata tendeva a reimpastarsi senza darmi modo di usarla in modo fluido. Ho finito così per spalmarla in unica soluzione su tutta la superficie.
Non avevo tempo e modo per farne un altro, anzi, dovevo sbrigarmi a preparare anche la frittata che caso ha voluto... non sia venuta nemmeno lei... ma come è possibile?? Una frittata! Mah! Che giornata strana...
Il dolce è sicuramente stato apprezzato per il suo gusto (era OTTIMO e in fondo ben cotto) e per il "bel" tentativo di salvataggio, ma non esiste, non ero soddisfatta... ho dovuto riprovare il giorno dopo e stavolta non avrei fatto gli stessi errori.
Ho cominciato la sequenza degli ingredienti dalle uova sbattute con lo zucchero e il burro l'ho aggiunto poi fuso come si fa in molti plum cake, ho infornato a freddo nel ripiano basso, ho aspettato che il forno entrasse in temperatura guardandolo lievitare bene, ma d'improvviso... ri-splufff...
Che dire... eccomi a ripensare ad un'altra soluzione per salvare la voragine e la mia cremina di yogurt leggermente gelificata con colla di pesce alla quale ho aggiunto succo di limone, ha salvato un po' l'estetica, ma lasciandomi col dubbio amletico: maddoveccavolo ho toppato??
Non riporterò qui nè ricetta nè dosi perchè invito chiunque voglia prepararlo a vedere la ricetta originale.
E chissà che non ci torni anche io per un terzo tentativo....?? :)
Eh sì perchè per me il divertimento sta anche qui: scervellarsi per aggiustare qualcosa in modo carino, ammirare i foodblogger e le loro creazioni (sghignazzando sui miei "insuccessi" confrontandoli con le loro meraviglie) e stupirmi comunque e sempre per ciò che esce dal forno.

8 commenti:

  1. Sai che è davvero una cosa strana questa? Nel primo caso, forse, non avresti dovuto aprire il forno, ma nel secondo non capisco... se il tuo forno non ti ha mai fatto brutti scherzi forse c'è qualcosa nel procedimento... il burro fuso era freddo? La farina quando l'hai aggiunta? Le uova le hai montate a lungo e alla massima velocità? Riprova infornando a caldo, magari quella dell'infornata a freddo è una cosa che funziona solo con i miei forni, però, essendo 5 in tutto (2 forni a casa, due a casa dei miei e uno in montagna), tutti di marche diverse, mi torna un po' strano...

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  2. Sequanze:
    1^ Cake: burro e zucchero, uova, latte, scorza e vaniglia, farina a pioggia, fiori, lievito.
    2^ Cake: uova e zucchero (ma schiarite e non montate del tutto), latte, burro fuso freddo, scorza e vaniglia, farina a pioggia, fiori, lievito.
    Ma che sia effettivamente lo stampo un silicone...?! Che bello... mi sento lo Sherlock Holmes dei fornelli... ora prendo la lente...

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  3. che bella questo abbinamento...devo andare a caccia di tisane "fiorite"...
    sui cake
    dunque, una delle cose che ho imparato quando cercavo di studiare teoria prima di buttare i libri e darmi alla pratica più folle ^^ è che la "base" del plumcake parte da burro+zucchero, poi uova, e poi tutto il resto... quindi burro morbido (nemmeno troppo, non deve surriscaldarsi), uova uno alla volta, ecc... così resta la consistenza più "frollosa tipica dei plum, se meti burro fuso alla fine somiglia di più a torte soffici, ma è un'altra roba, al di là della riuscita o meno, e del plum ha solo la forma ;-)
    Sui lievitati con lievito di birra (pane, brioche ecc..) uso anch'io spesso la partenza a freddo, mentre il forno si riscalda aiuta a completare la lievitazione, specie per pezzi grossi, pr panini e brioscine è superfluo.
    Per i dolci con lievito istantaneo invece la trovo una pratica rischiosa, perché passa ancora del tempo prima che raggiunga la temperatura giusta, e il lievito si mette per ultimo mica per altro, ma perché deve passare pochissimo tempo da quando viene a contatto con gli ingredienti umidi a quando col calore viene favorita la sua reazione...altrimenti reagisce come gli pare...
    Io di solito inforno già caldo, anche un po' di più di quanto serve...tipo 200, si crea subito una crosta sottile in superficie, e inizia a crescere. Dopo 10 minuti non di più preparo un coltello lungo e liscio bagnandolo abbondantemente sotto acqua fredda. Apro quanto basta il forno, infilo la mano, taglio la superficie per il lungo affondando di un cn circa e richiudo il forno al volo (togliendo la mano prima ^^) in questo modo l'impasto sottostante fuoriesce dalla crosticina creando quelle belle crepe tipiche dei plumcake. Abbasso a 180 e via... da me ne puoi vedere qualcuno...è proprio difficile che non salgano!

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  4. Grazie per essere passata a trovarmi e per le belle cose che mi hai scritto...ti seguirò con piacere!!!Bacio

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  5. @ madame: il tuo commento è per me perla di saggezza che custodirò gelosamente... e risponde anche in parte a una riflessione che feci sulle ciambelline banana e cacao... (eh sì, perchè si può filosofeggiare anche su delle ciambelle banana e cacao!!)

    @ Ambra: ma grazie e te del saluto!

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  6. ti ringrazio, in realtà più che saggezza è un passaparola ;-) ora però devo ercarmi queste ciambelline banana e cacao, che già l'abbinamento mi ispira... poi meglio filosofeggiare su queste amenità ultimamente, con l'aria che tira! :-/

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    Planescape Torment) so really if you played the first game and
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